Qundo la famiglia era in bianco e nero

famiglia

Sono tutti morti.

Paolo, Cettina, Guglielmo…..non c’è più nessuno. È morta anche la famiglia di una volta, quella in bianco e nero. Quella che si giocava tutti nel cortile e si ruzzolava nella polvere che tanto nessuna mamma si arrabbiava perché nemmeno aveva tempo di guardarci, tanto erano indaffarate nei campi. È morta quella famiglia che la sera ci si riuniva tutti insieme nella stalla, dove c’erano le mucche che scaldavano, per raccontare storie di streghe e paura. Purtroppo quella famiglia è morta, nonostante è stata la famiglia che ha dato i natali al nostro presente, non esiste più. Chiaramente questo vuol dire che ci siamo evoluti, che per scaldarci non è più necessario andare nella stalla la sera e radunarsi vicino alle bestie, perché c’è il riscaldamento centralizzato e autonomo che ci pensa. Vuol dire anche, però, che non c’è più nessuna storia da raccontare né da ascoltare e che alle streghe non crede più nessuno perché basta cliccare su wikipedia per scoprire che “streghe” è una serie televisiva statunitense. Vuol dire anche che non si può più fare le capriole nel cortile, perché il cortile non esiste più e al suo posto ci sono le aiole fiorite del fazzoletto di terra sotto casa che l’amministratore di condominio insiste affinché non si calpestino. Una cosa però è rimasta uguale: le mamme continuano a non avere tempo di guardarci, perché troppo prese dal lavoro, dallo smartphone, dal circolo di lettura, dal traffico della mattina, dalla dieta vegana…..e non ci abbracciano perché non hanno tempo di farlo….quelle che anche se lavoravano nei campi e non si arrabbiavano se eravamo impolverati, ma avevano sempre un posto tra le loro braccia per noi….quelle sono tutte morte…

…o forse no….

Invito tutte le mamme che hanno ancora tempo per abbracciare i propri figli a rispondere a questa mia provocazione.