Le feste portano gioia o tristezza?
Mi trovo come ogni anno in questo periodo, da quando ho iniziato a fare la psicoterapeuta, con la crescente consapevolezza che il Natale fa nascere nelle persone una dicotomia emotiva.
Da una parte ci sono quelli che sentono emergere dal profondo del loro animo tutta una serie di buone emozioni. Ho utilizzato il termine “buone” intenzionalmente, infatti ci sono proprio la voglia di sentirsi buoni con gli altri, di avere dei buoni pensieri, di far affiorare i sentimenti nobili. È un po’ quella che io chiamo “vena dickensiana”. Con questo non voglio assolutamente sminuire o banalizzare i vissuti di coloro che provano tali emozioni, anzi ritengo che sia molto bello, soprattutto in tempi di aridità diffusa, farsi sopraffare da una buona dose di romantica bonomia. Oltretutto è un sorta di balsamo per tutti gli altri momenti durante l’anno e la vita in cui invece a sopraffarci sono la malinconia, piuttosto che la rabbia o l’indifferenza.
È vero però che se una cospicua parte di persone viene contagiata dal motto “è Natale siamo tutti più buoni”, ce n’è un’altra, altrettanto considerevole che è completamente disillusa e nel Natale vede solo un periodo negativo dell’anno. Si tratta di tutte quelle persone che per vari motivi si sentono nel periodo delle feste o molto depressi oppure molto stizziti.
Coloro che vivono nel periodo delle festività emozioni di depressione o malinconia, sono spesso coloro che hanno situazioni di solitudine concreta o emotiva, persone cui la vita ha spesso riservato sgradevoli sorprese e che non si possono permettere di subire nuove frustrazioni. In questo caso è molto più semplice non aspettarsi nulla di buono, così se arriverà l’evento negativo la delusione sarà minore.
Anche gli arrabbiati sovente, se andiamo a rovistare nel loro baule dei ricordi, celano brutte esperienze che li hanno resi stizzosi e cupi, magari sentono di aver subito delle ingiustizie dalla vita e proprio non possono rappacificarsi con il clima di rallegramento che dilaga in dicembre.
Naturalmente questa riflessione è ampiamente generalizzata perché ogni individuo ha la sua storia e le motivazioni se vive le situazioni in un modo o nell’altro e io continuerò a lavorarci nel mio studio finché le persone vorranno il mio aiuto.
A tutti desidero dedicare una poesia sul Natale di Ungaretti, che mi sembra racchiudere il grande insegnamento di Cicerone: nel mezzo si trova il giusto!
Natale
Non ho voglia di tuffarmi
in un gomitolo di strade
Ho tanta stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi cosi
come una cosa posata
in un angolo
e dimenticata
Qui non si sente altro
che il caldo buono
Sto con le quattro
capriole di fumo
del focolare
Giuseppe Ungaretti
Buon Natale a tutti!